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LA MIA STAFFETTA ALLA 22^ MILANO MARATHON

di Ettore Comparelli

Bagài,

i numeri dicono che è stata un’edizione record: 6.913 finisher contro i 4.618 del 2023 (record di 6.306 nel 2019) e 3.731 staffette contro le 2.927 del 2023 (record di 3.429 nel 2019)

Del successo delle staffette sarà molto felice lassù il nostro Capitano che ne fù l’ideatore.

Da milanese imbruttito sono davvero felice di questo successo; ieri sono tornato a casa orgoglioso della mia mattinata, con il cuore pieno di gioia e … senza voce.

Ho partecipato a tutte le edizioni di questa gara, compresa quella virtual-covid: le prime 9 maratone le ho corse; alla 10°, iscritto ma infortunato, ho fatto il volontario sul percorso, poi per due anni volontario e staffettista; nelle altre edizioni staffettista per diverse associazioni ma sempre con I-Marziani nel cuore.

Quest’anno ho messo in piedi una squadra davvero fantastica: con I Marziani Flying Parkrunners ho corso a favore dell’associazione I Gigli del Campo per sostenete il progetto La Bottega dei Gigli per aiutare i loro ragazzi autistici ad inserirsi nel mondo del lavoro. Ho pescato tra i Marziani, i Parkrunners ed i Road. La Stefy ha veleggiato col vento in poppa la prima frazione, l’inglese Alex nella seconda, come se stesse pilotando uno dei suoi EasyJet … ha volato, il Compa ha caracollato senza mollare e nell’ultima frazione Giampy ha messo il turbo per l’ultimo traguardo prima della prossima Maratona di Boston (in c..o alla balena piccola grande Giampy!)

La mattinata è iniziata al parcheggio di Bonola; fa caldo, stiamo leggeri (saggia scelta per fortuna); con Nonno Orso abbiamo visto passare i primi coloured al km 28 e poi abbiamo seguito il percorso di gara dal km 19 fino al nostro punto di ritrovo in Viale Caprilli, facendo un tifo caloroso per gli atleti dei gruppi intorno alle 3h finali. Di fronte al ristorante Ribot tappa al ristoro gourmet allestito dal mitico Club Super Marathon con tromba, fisarmonica e … salumi, arrosticini, spiedini, formaggi e prosecco! Sosta obbligatoria con foto di Sergino l’arrotino.

A punto di cambio abbiamo trovato gli altri frazionisti delle dodici staffette Marziane ed abbiamo fatto casino e tifo ad oltranza: Marziani. Road, Parkrunners, Super Maratoneti, pacers, staffettisti! Persino Andrea, un maratoneta barefoot che ha corso in maglia marziana. Mi sono sgolato. Poi finalmente è arrivata Amy che mi ha mostrato sul cellulare che il suo Alex era in Via Diomede; ciumbia, allora … è la mia volta?

Bando alle cianche che adesso mi tocca pedalare; il calore del sole di mezzogiorno ed il calore della gente per strada mi hanno letteralmente fatto volare … diciamo pure camminare veloce che è meglio! Ad 1km dalla zona cambio mi passano i pacer delle 5h 30’ con una chioma color arlecchino … è lei o non è lei? Urlo ‘Samantha’ Si gira ed è proprio lei, una maratoneta della Lettonia che avevo conosciuto alle 10 maratone in 10 giorni sul lago d’Orta. Ci facciamo un selfie e poi riparte con un “See you in August in Orta”.

Arrivo al cambio con Giampy in perfetto orario, come un treno svizzero e trovo gli altri Marziani; aspetto i loro cambi e poi mi dirigo verso l’auto. Sono davvero felice!

Ai punti di cambio e per strada quanti amici! E’ stata davvero una festa. La banda Inps di BadElio (ex SegrElio), il panciuto Beck, il Marziano della prima ora Claudio, la ‘ranocchia’ tenerona Nicoletta, le due istruttrici-fisioterapiste del Remedia Ale&Camilla, l’avvocata coscialunga Laura.

Ripeto: sono felicissimo del successo di questa edizione e personalmente molto soddisfatto della mia partecipazione; alla 23° non vi libererete di me! Però bisogna anche sottolineare alcuni problemi che ci sono stati, per consentire a chi organizza di non ripeterli.

Per tanti anni insieme al pettorale ci hanno dato il biglietto Atm giornaliero di libera circolazione, molto utile soprattutto per gli staffettisti che devono fare parecchi spostamenti. Da un paio di anni la convenzione con Atm è ‘saltata’. MALE! Era una scelta green molto concreta ed efficace; da parte sua Atm si guarda bene da rimodulare le frequenze e quindi capita che debbano bloccare gli accessi alle stazioni perché i pochi treni non riescono a smaltire i tanti atleti ‘paganti’. MALE!

Il regolamento diceva che ogni staffettista doveva ritirare la propria medaglia ma poi scopriamo che verranno consegnate tutte all’ultimo frazionista. Avvisare del cambiamento no? Per gli staffettisti è stato annullato il momento più emozionante: l’arrivo di gruppo. MALE! E le onlus, che si sono fatte un mazzo per garantire il successo della manifestazione sono state private del momento più coinvolgente, spettacolare e strumento principe di visibilità: la sfilata! Tutto per ‘mancanza di spazi’ MALISSIMO!

Le onlus poi hanno ricevuto solo nella tarda serata di venerdi l’indicazione categorica di presentarsi la mattina dopo alle 6,30 (!) in Corso Vittorio Emanuele a montare il proprio gazebo. CIUMBIA!

Datemi del nostalgico, ma quanto erano belle le medaglie della Milano Marathon con riprodotti i simboli della nostra splendida città! La medaglia di quest’anno diciamolo … a l’è propi na patàca! MALE!

La maglietta della staffetta a me piace molto come colore, claim e design. Milano Marathon ha sempre dato magliette belle; le ho ancora quasi tutte e le uso spesso. Per i maratoneti era prevista la maglia da finisher consegnata al traguardo. Bella idea! Peccato però che molti finisher non potranno sfoggiare la maglia faticosamente conquistata per … mancanza di taglie.

Mi spiace tanto che sia stato beffato il mio popolo, la mia gente, i cinghialoni da oltre 5h che grufolano faticosamente nelle retrovie. Gente con fisici possenti ed improbabilmente atletici ma con un cuore grande, una volontà di ferro, una capacità di soffrire ineguagliabile, un paio di palle d’acciaio (donne comprese!); a questi atleti ‘imponenti’ al traguardo non puoi dire “Per la maglia puoi scegliete tra S e XS” Ma la taglia al momento dell’iscrizione che ce la chiedono a fare? E’ una presa per i fondelli ed una mancanza di rispetto. Mi auguro che gli organizzatori sappiano rimediare.

E comunque ci vediamo in zona cambio l’anno prossimo,

Ettore ‘cinghialone felice’ Compa

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